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MATA HARI, Spia o ballerina ?

18 Aprile @ 15:00

Testo e regia: Miguel Ángel Cienfuegos
Con: Luisa Ferroni, Isabella Giampaolo, Davide Gagliardi
Costumi e scenografia: Deborah Erin Parini
Coreografie: Isabella Giampaolo
Produzione: Teatro Paravento

Lo spettacolo:
Lo spettacolo di teatro e narrazione del Teatro Paravento ripercorre i momenti salienti della vita di Mata Hari. La forma e lo stile mirano a creare un poema epico, che vuole simbolicamente ridare dignità alla donna e ll’artista Mata Hari.
Il suo vero nome era Margaretha Geertruida Zelle, olandese di nazionalità, e fu fucilata a Parigi il 15 ottobre 1917, in piena prima guerra mondiale, con l’accusa di essere una spia doppiogiochista che prestava servizio sia alla Germania che alla Francia.
Fu una sorprendente ballerina le cui coreografi e s’ispiravano alle danze sacre di Java. Ebbe un grande successo in tutta Europa tra il 1905 e il 1914, anni della Belle Époque.
La sua tragica storia è colma di mistifi cazioni. Le ragioni date dai poteri militari francesi per condurla davanti al plotone di esecuzione sono da ricondurre, secondo gli storici militari della Grande Guerra, alla semplice e crudele “Ragione di Stato” (a parte le imprudenze che l’artista ha davvero commesso proprio in tempo di guerra con le leggi marziali in vigore).
Il capitano e procuratore André Mornet, presidente del tribunale militare che condannò Mata Hari, dichiarò anni più tardi, in una trasmissione radiofonica : “In tutta sincerità, le prove contro Mata Hari erano talmente risibili che non sarebbero servite neppure per frustare un gatto”. Mata Hari fu il capro espiatorio perfetto in una Francia che stava vivendo diverse sconfi tte, che affrontava una forte ondata di diserzioni nell’esercito e che temeva l’insorgere della protesta popolare.
Le autorità avevano bisogno di mandare segnali forti per dimostrare che tenevano in mano la situazione e che erano disposte a reprimere qualsiasi atto di disubbidienza cittadina. Considerata la notorietà del personaggio, con Mata Hari si poteva creare un gigantesco clamore in tutto il Paese.
È impressionante pensare come la versione dei militari francesi su Mata Hari – dipinta quale pericolosa e cinica spia, o come femme fatale dai mille amanti – sia stata accettata praticamente da tutti. Per alcuni – romanzieri, cineasti, e giornalisti – c’è stato sicuramente un aspetto commerciale: con il tema Mata Hari si poteva fare cassetta. Per altri, convinti sostenitori dell’operato dei militari, l’adesione fu spontanea. Ma la maggior parte delle persone accettarono la versione fornita, perché l’immane paura che provocò la guerra e la severa “caccia al nemico interno” impedì che sorgessero dubbi o un più ampio senso critico.

“La sua unica colpa: essere una donna libera” Paulo Coelho

La compagnia:
La Compagnia Teatro Paravento, dal 1982, ha realizzato un percorso artistico particolare e sorprendente. Dai suoi esordi – quando le sue scelte drammaturgiche erano legate a tecniche espressive quali la pantomima, il clown, l’acrobazia – la compagnia è giunta oggi ad una nuova drammaturgia basata su adattamenti di testi classici, contemporanei o su testi propri indirizzati verso contenuti d’attualità.

Tuttavia la Compagnia ha mantenuto alcune caratteristiche provenienti dai primi anni: la fisicità del lavoro dell’attore, le tinte clownesche o derivate dal Teatro dell‘Arte e dallo spettacolo di varietà. La sua propensione per l’umorismo continua ad apparire spesso nei suoi lavori. Questo suo orientamento ha facilitato la frequentazione di forme quali il teatro-canzone e il teatro-cabaret.

I temi affrontati negli ultimi anni sono, tra gli altri, il razzismo, la migrazione, l’integrazione, i cambiamenti climatici.

Tutti questi lavori sono sorretti dall’intenzione di provocare delle riflessioni, ma senza fare discorsi pesanti, che potrebbero causare l’effetto contrario. In ogni lavoro c’è anche della poesia e della speranza, per fare passare un certo tipo di discorso in modo godibile e schietto.

La Compagnia Teatro Paravento è tra i gruppi che continuano a praticare uno degli ideali del Teatro indipendente, che è quello di coinvolgere pubblici diversi nelle più svariate situazioni dove può arrivare l’arte scenica. La compagnia conta al suo attivo più di 3300 repliche delle sue produzioni, ha avuto modo di recitare in più di 30 Paesi, in teatri di un solito percorso artistico, ma anche in spazi meno noti, dove si è riunita una comunità desiderosa di incontrarsi e di godere di una rappresentazione dal vivo.

Nel 2017 è stato pubblicato da Mimesis Edizioni, collana filosofia del teatro il libro „Basta un Paravento“ che ripercorre i 35 anni di esistenza.

Entrata gratuita per persone in AVS
Non AVS chf. 10.-

Dettagli

Data:
18 Aprile
Ora:
15:00
Categoria Evento:

Organizzatore

Teatro del Gatto
Telefono:
+41 091 792 21 21
Email:
info@ilgatto.ch
Sito web:
http://www.ilgatto.ch

Luogo

Teatro del Gatto
via Muraccio 21
Ascona, 6612 Svizzera
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